Vita Contemplativa

Oltre al Ramo Apostolico, dal 1991, il nostro Istituto ha anche un Ramo Contemplativo.

Nella solitudine e nel silenzio della clausura, mediante l’ascolto della Parola di Dio, l’esercizio del culto divino, la preghiera, la mortificazione e la comunione nell’amore fraterno, le suore contemplative orientano tutta la loro vita e le loro attività alla contemplazione di Dio.

Con la loro vita vogliono fondare nell’unum necessarium (Lc 10,42) tutta l’opera dell’Istituto, poiché, dedicate unicamente alla contemplazione, contribuiscono con le loro preghiere all’opera missionaria della Chiesa.

La vita delle suore contemplative si divide tra preghiera, lavoro, studio e vita comunitaria.

La loro preghiera quotidiana consiste nella partecipazione alla Santa Messa, due ore di Adorazione al Santissimo Sacramento, tutte le ore dell’Ufficio Divino cantate, l’Angelus e il Santo Rosario, mentre il lavoro consiste nel confezionare gli ornamenti liturgici, rosari, quadri e l’elaborazione di dolci caserecci, lavorare l’orto e curare il giardino del monastero. Eccetto il pranzo e la cena, tutta la loro giornata trascorre nel silenzio.

Il ramo contemplativo del nostro Istituto è formato attualmente da 13 monasteri presenti in Argentina, USA, Perù, Olanda, Ucraina, Brasile, Italia, Spagna, Lussemburgo che hanno la missione di pregare ognuno per un’intenzione particolare.

In Italia, sono presenti quattro monasteri:

–      Monastero “Madonna delle Grazie” a Velletri (RM), dove si prega per la santificazione dei sacerdoti;

–      Monastero “Beata Maria Gabriella dell’Unità” a Pontinia(LT), dove si prega per l’unità dei cristiani;

  • Monastero della “SS.Annunziata e dell’Incarnazione” a San Cipriano di Serra Riccò (GE), dove si prega per tutti i seminaristi del mondo e per le vocazioni sacerotali;
  • Monastero “San Paolo” a Tuscania (VT), dove si prega per le famiglie e Noviziato “Santa Gemma Galgani” dove si prega per i novizi e le novizie.

 

«Gli istituti di vita contemplativa hanno la massima importanza nella conversione delle anime con le loro preghiere, opere di penitenza e tribolazioni, perché è Dio colui che, attraverso la preghiera, invia più operai nella sua messe, sveglia la volontà dei non cristiani per ascoltare il vangelo e feconda nei loro cuori la parola di salvezza…»

(Decreto sull’attività missionaria della Chiesa Ad gentes divinitus, 1965)