Cara Famiglia Religiosa,

in questa breve cronaca volevamo raccontarvi un apostolato estivo che abbiamo avuto poco tempo fa qui in Italia e approfittare per ringraziare Dio, il quale solo per un atto di misericordia ci da la grande grazia di vedere i tanti frutti che ne sono derivati.

Dal 9 al 21 agosto, nella nuova struttura di Vitorchiano, un paesino in provincia di Viterbo, dove dall’inizio dell’anno abbiamo la nostra scuola parentale, circa 70 – 75 famiglie sono venute per trascorrere un tempo di vacanza dove Dio fosse al centro.

Si tratta di circa 350 persone, di cui la maggior parte sono famiglie giovani e numerose con 3, 4, 5, e addirittura una con 10 figli; proprio al nostro stile abbiamo dovuto mettere gente in ogni angolo libero della struttura affinché potessero entrare tutti. Per grazia di Dio l’edificio è un grande albergo con un grandissimo giardino e un campo di calcio all’esterno, spazio essenziale per far giocare i circa 190 bambini che tutto il giorno non aspettavano altro.

Le giornate di per se erano molto libere, ogni famiglia poteva scegliere se andare al lago, fare qualche pellegrinaggio o rimanere nella struttura, e bisogna dire che, pensavamo che la maggior parte delle persone andasse fuori ma in realtà gran parte delle famiglie rimanevano sempre li con noi e mentre i piccolini erano intrattenuti dalle suore e seminaristi a giocare, i grandi facevano chiacchiere tra di loro e con noi religiosi, organizzavano partite di calcio, pallavolo e biliardino.

Impossibile crederci, eppure nonostante fossimo quanti un intero condominio di una città metropolitana si respirava una speciale aria di famiglia, un clima molto allegro e festivo, come un grande oratorio perenne. Così come nello spirito dell’oratorio al centro ci deve essere la religione, così sono state queste vacanze, e proprio da questo sono sorte la totalità delle grazie… almeno la minima parte che noi abbiamo potuto vedere.

Ogni giorno noi religiosi facevamo l’Adorazione e le lodi alle 7:30, lasciando libera la possibilità di partecipare a chi volesse e sempre venivano una decina di persone. Alle 9 del mattino c’era il momento più importante della giornata, la Santa Messa, accompagnata da uno stuolo di chierichetti, alcuni ancora con gli occhi chiusi, e dall’angelico coro delle bambine che ogni giorno avevano un tempo di prova con le suore. Durante la celebrazione uno dei 3 sacerdoti sempre rimaneva libero per ascoltare confessioni, così come si faceva anche al pomeriggio durante il Santo Rosario.

Oltre a questi momenti “forti” ogni giorno c’era la Lectio Divina, ci sono state due conferenze sulla famiglia, catechismo e preparazione alla confessione per bambini, buone notti mariane ogni giorno e Adorazione notturna per due volte. Dal ricco programma spirituale si evince con chiarezza cosa siano state le vacanze in famiglia, avere un tempo di riposo con la famiglia dove il centro sia Dio, e questo si è visto sia per la quantità interminabile di consulte che hanno avuto i sacerdoti in queste due settimane sia per i propositi di coloro che più lontani dalla fede hanno deciso di riavvicinarsi ai sacramenti e di ricominciare a pregare con tutta la famiglia, iniziando dal Rosario. Non pochi sono stati i casi di matrimoni che in un certo senso hanno cambiato marcia e preso risoluzioni importanti per la vita della coppia e della famiglia. A questo proposito di enorme aiuto è stata la visita fatta alle nostre suore di clausura di Tuscania, dove ogni famiglia ha potuto conoscere la propria cappellana che si impegnerà a pregare per loro tutto il resto della propria vita. Era molto divertente ascoltare frasi come “ad ottobre andremo ai voti perpetui della nostra cappellana” o “la nostra cappellana ha professato i voti lo stesso giorno in cui ci siamo sposati” o “la nostra cappellana è americana, non capivamo niente quando parlava ma era molto felice di pregare per noi, ha un gran sorriso e trasmette una gioia immensa”.

Come ben sappiamo per esperienza personale, la famiglia si unisce nella preghiera e rimane salda grazie a questa ma il buono spirito e l’allegria fanno ogni fatica leggera e l’ambiente molto piacevole. Ecco perché, durante il giorno si sono organizzati vari tornei e un giorno di grandi giochi con gonfiabili, zucchero filato e giochi d’acqua per i più piccoli e dopo la cena c’era il nostro classico Fogon con canti e scenette simpatiche.

Questo tempo di intenso lavoro e grandi gioie si può forse riassumere con una frase che una delle mamme ripeteva a più persone “non dirò mai più che la Chiesa non si occupa della famiglia”.

Ringraziamo Dio di averci dato l’opportunità di toccare con mano l’importanza di un apostolato che tocchi ogni membro della famiglia, un apostolato stracolmo di grazie per noi e per tutte queste anime. Ringraziamo Dio per tutte le grazie di cui non siamo a conoscenza e che scopriremo solo in Cielo.

Evviva il Verbo Incarnato,

evviva l’instancabile lavoro per la salvezza delle anime.