“E’ l’anno 1871 e ci troviamo nel convento delle Clarisse di Tuscania (VT) dove una religiosa, suor Maria Geltrude di Gesù Nazareno – nata a Valentano (vicino Tuscania) nel 1838, aveva fatto la professione solenne a gennaio del 1868 come monaca conversa – da tre anni era malata di un cancro considerato incurabile, e che oltre ai dolori, le produceva un gran turbamento perché doveva essere visitata dai dottori.
Immobilizzata a letto da alcuni mesi, la mattina dell’8 marzo, mentre la comunità stava nel coro partecipando alla S. Messa, la suora malata notò che si apriva la porta della sua cella ed entrò un uomo. Molto sorpresa, perché veniva solo e non con un accompagnante come indicava la Regola del Monastero e gli domandò chi fosse:
-“Sono il falegname del Monastero”, rispose, e prendendo una sedia che c’era nella stanza si sedette vicino al letto.
Ancora sorpresa, ma convinta di quello che l’uomo le aveva detto, non chiese nient’altro.
-“ che le succede?” iniziò l’uomo.
-“dicono che ho una malattia grave e non si può fare nulla”, spiegò la suora con grande umiltà.
-“confidi in Dio”, aggiunse il falegname. Poi si mise in piedi e silenzioso come era entrato, se ne andò.

Mentre suor Maria Geltrude parlava con lui, osservò (come lei stessa ha dichiarato dopo), che aveva degli occhi meravigliosi “come due stelle” e le mani tanto bianche e delicate che non sembravano di un falegname.

Alla fine della Santa Messa, la suora infermiera tornò all’infermeria e con sorpresa vide la sedia fuori posto; mentre la rimetteva a posto domandò chi l’aveva lasciata lì in mezzo, perché lei stessa, prima della Santa Messa, aveva lasciato tutto in ordine.
-“il falegname del Monastero è venuto un attimo fa”, rispose l’ammalata.
-“il falegname?”, domandò meravigliata l’infermiera, “ma nessuno può essere entrato, le chiavi del monastero le tiene la madre Badessa”.
-“sì, e si è anche seduto qui e mi ha detto di confidare in Dio…”
Al sentire questo, la suora infermiera andò correndo a cercare la madre Badessa, convinta che la suora stava delirando. Ci fu poi tra le suore una certa agitazione e nervosismo, perché nessuno riusciva a capire chi poteva essere il misterioso falegname, poiché nessuno era entrato nel Monastero.

La Badessa sapeva che la suora era molto devota a San Giuseppe e che, dall’inizio della sua malattia, aveva pregato molto il Santo chiedendo di essere guarita in una sua festa. Quindi, con fede ardente, prese le due sedie dalla stanza della malata, si mise in ginocchio e iniziò a pregare: “San Giuseppe, se veramente siete stato Voi a venire questa mattina, fatemi vedere in quale sedia vi siete seduto”. Una delle sedie iniziò a muoversi senza che nessuno la toccasse. La Madre, seguita da tutte le suore, abbracciò la sedia, tremando e piangendo ringraziò Dio per essersi degnato di concedere alla comunità una grazia così grande.

La suora guarì e visse in ottima salute in una vita nascosta di preghiera e semplicità. Morì il 1 aprile 1920, Giovedì Santo, a 81 anni”.