Il mese di marzo, secondo la Tradizione della Chiesa, è dedicato a San Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria e padre putativo di Gesù.

La pratica del Mese di San Giuseppe fu approvata e indulgenziata il 12 giugno 1855 da papa Pio IX, considerando le virtù del santo patriarca Giuseppe. Il 27 aprile 1865, “affinché aumenti sempre più la devozione verso tanto celeste patrono e quel metodo di preghiera si propaghi più facilmente e più ampiamente”, estende le indulgenze a tutti i fedeli che “pure pratichino un esercizio di preghiere e virtù per tutto il mese di marzo sul modello di quelle solite a farsi nel mese di maggio in onore della BVM”. Nel 1889, Papa Leone XIII ci ha donato la Quamquam pluries (Sulla devozione a San Giuseppe): “In Giuseppe i padri di famiglia hanno il più sublime modello di paterna vigilanza e provvidenza; i coniugi un perfetto esemplare d’amore, di concordia e di fede coniugale; i vergini un esempio e una guida dell’integrità verginale. I proletari poi, gli operai e quanti sono meno fortunati, debbono, per un titolo o per diritto loro proprio, ricorrere a San Giuseppe, e da lui apprendere ciò che devono imitare. Infatti egli, sebbene di stirpe regia, unito in matrimonio con la più santa ed eccelsa tra le donne, e padre putativo del Figlio di Dio, nondimeno passa la sua vita nel lavoro, e con l’opera e l’arte sua procura il necessario al sostentamento dei suoi”.

Per noi  “Servidoras” San Giuseppe è nostro patrono, perché il nostro Istituto è stato fondato il giorno della sua festa, il 19 marzo, e non ha mai cessato di proteggerci e di beneficiarci.

Oltre ad essere esempio di purezza e di docilità alla volontà di Dio, egli risponde ad ogni nostra esigenza materiale e spirituale, come fece con il Verbo Incarnato, di cui siamo spose. Testimonianze innumerevoli ci dimostrano che a lui abbiamo ricorso, ricorriamo e ricorreremo con fiducia e certi di essere esaudite, anche per vivere nel migliore dei modi il nostro voto di povertà, “nell’abbandono volontario delle ricchezze e dei beni di questo mondo con l’obiettivo di cercare

unicamente Dio”(Costituzioni n. 61) e ad avere “un culto incessante alla Divina Provvidenza,

dal momento che si ha la certezza che il pericolo corporale non minaccia coloro che, con l’intenzione di seguire Cristo, abbandonano tutte le loro cose, affidandosi alla divina Provvidenza”(Costituzioni n. 63), Tutta la sua vita ne è stata un sublime modello. Ogni anno, per prepararci alla sua festa e ringraziarlo di tutti i benefici ricevuti per sua intercessione, ma anche per chiedere ciò che ci sta a cuore, recitiamo una trentena, cioè una preghiera per trenta giorni consecutivi, che onora i 30 anni di San Giuseppe sulla terra e le tappe più importanti della sua vita, insieme a Gesù e a Maria. Per chi ancora non la conoscesse, la può trovare nella parte del sito chiamato “devozionario”.

Quest’anno, ricorre il 31° anniversario di fondazione e gli chiediamo nuovamente l’aumento, la santità e la perseveranza delle vocazioni sacerdotali e religiose, specialmente per la nostra Famiglia Religiosa, per i bisogni spirituali delle nostre comunità, delle nostre famiglie, amici e benefattori, per i bisogni della Santa Chiesa e del Papa, per l’evangelizzazione e il ritorno alla fede in tutto il mondo. Viva San Giuseppe!