Venerdì 19 Giugno è stata la Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, una festa molto importante per la Chiesa, ma anche per noi Servidoras e per tutti i cristiani. Questa festa ci ricorda particolarmente l’amore che il Verbo Incarnato ha riversato su di noi.

La Santa Chiesa, ispirandosi alle rivelazioni di Gesù a S. Margherita Maria Alacoque, pone questa festa come conclusione delle Solennità del Signore, come il compendio di tutto ciò che nelle solennità precedenti è stato contemplato: il Triduo pasquale, la Risurrezione di Gesù, la Divina Misericordia, la Pentecoste, la Santissima Trinità, il Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, sono tutte manifestazioni dell’amore infinito di Dio.

Uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua» (Gv. 19, 33-34). A tanto arrivò l’amore del Crocifisso… Era la festa di san Giovanni evangelista, il 27 dicembre del 1673, quando Gesù apparve alla visitandina santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690), invitandola a prendere il posto che san Giovanni aveva occupato durante l’Ultima Cena, ovvero posare il capo sul suo Cuore e le disse: «Il mio divino Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini, che non potendo più racchiudere in sé le fiamme della sua ardente carità, bisogna che le spanda. Io ti ho scelta per adempiere a questo grande disegno». Margherita Maria ebbe tali apparizioni per 17 anni, sino alla morte.
Il Cuore divino si manifestava su un trono di fiamme, circondato da una corona di spine simboleggianti le ferite inferte dai peccati e sormontato da una croce, quella della Redenzione. Gesù si presentava sfolgorante di gloria, con le cinque piaghe, brillanti come soli e da quella sacra umanità uscivano fiamme da ogni parte, ma soprattutto dal suo petto che, racconterà la mistica, assomigliava ad una fornace, la quale, aprendosi, mostrava l’ardente e amante Cuore, sorgente di quelle fiamme.

Venerdì 19 Giugno è stata la Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, una festa molto importante per la Chiesa, ma anche per noi Servidoras e per tutti i cristiani. Questa festa ci ricorda particolarmente l’amore che il Verbo Incarnato ha riversato su di noi.

La Santa Chiesa, ispirandosi alle rivelazioni di Gesù a S. Margherita Maria Alacoque, pone questa festa come conclusione delle Solennità del Signore, come il compendio di tutto ciò che nelle solennità precedenti è stato contemplato: il Triduo pasquale, la Risurrezione di Gesù, la Divina Misericordia, la Pentecoste, la Santissima Trinità, il Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, sono tutte manifestazioni dell’amore infinito di Dio.

Uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua» (Gv. 19, 33-34). A tanto arrivò l’amore del Crocifisso… Era la festa di san Giovanni evangelista, il 27 dicembre del 1673, quando Gesù apparve alla visitandina santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690), invitandola a prendere il posto che san Giovanni aveva occupato durante l’Ultima Cena, ovvero posare il capo sul suo Cuore e le disse: «Il mio divino Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini, che non potendo più racchiudere in sé le fiamme della sua ardente carità, bisogna che le spanda. Io ti ho scelta per adempiere a questo grande disegno». Margherita Maria ebbe tali apparizioni per 17 anni, sino alla morte.
Il Cuore divino si manifestava su un trono di fiamme, circondato da una corona di spine simboleggianti le ferite inferte dai peccati e sormontato da una croce, quella della Redenzione. Gesù si presentava sfolgorante di gloria, con le cinque piaghe, brillanti come soli e da quella sacra umanità uscivano fiamme da ogni parte, ma soprattutto dal suo petto che, racconterà la mistica, assomigliava ad una fornace, la quale, aprendosi, mostrava l’ardente e amante Cuore, sorgente di quelle fiamme.